Trova il tempo di leggere la tua rivista preferita.
Da quanto tempo non leggi, seduta, con calma (e magari una buona tisana di fianco), la tua rivista preferita?
Se la risposta è: “non mi ricordo”… ehm… posso dirti che non è un buon segno?
Capisco bene la situazione..
Una delle motivazioni che mi ha spinto ad avviare la mia attività è stata la voglia di gestire la mia agenda con più flessibilità e trovare un buon equilibrio tra lavoro e famiglia. E sono tuttora convinta della mia scelta.
Ma è innegabile che lavorando in proprio, da sole, e magari anche con l’ufficio in casa… dobbiamo indossare tantissimi cappelli: quello del presidente, direttore, tesoriere, addetto marketing e comunicazione, ricerca e sviluppo, formazione, ufficio operativo, e ovviamente… occuparci anche dell’area ristoro e delle pulizie.. tutto questo, naturalmente, insieme alla gestione parallela dell’altra azienda, quella che si chiama “famiglia”.
Ancora adesso mi capita di dover lavorare alla sera dopo cena o addirittura dopo aver messo i pargoli a letto. Certo.. magari al pomeriggio ho portato mia figlia a tagliare i capelli e poi in piscina, ma resta il fatto che il lavoro va ultimato.
Stessa cosa nei fine settimana. Si entra in questo tunnel quasi senza rendercene conto, rischiando un giorno di ritrovarsi di fronte alla domanda.. “ma da quanto tempo non leggo la mia rivista, spaparanzata sul divano con una copertina sulle gambe e la tisana?”.
Le possibilità sono due..
- Si rinuncia a qualche cliente e di conseguenza a una parte di entrate mensili.
- Si inizia a delegare qualcosa.
La prima opzione si spiega da sola, ed ognuno può fare i suoi conti e capire se ne vale la pena.
La seconda implica un pochino di lavoro iniziale, ma ci porterà poi ad ottenere l’effetto sperato (tra cui… rivista + tisana).
So anche che delegare non viene automatico per tutti. Pensa che è stato così anche per me.
Da assistente virtuale spiego continuamente quanto sia importante delegare ma io stessa inizialmente ho avuto qualche difficoltà. Quindi sappi che ti capisco davvero molto bene.
Cosa mi spaventava?
- L’idea di fidarmi della persona sbagliata.
- L’idea di perdere il controllo sul mio lavoro.
- La possibilità che qualcun altro potesse commettere errori di cui poi io dovevo rispondere al cliente.
Tutti timori giustificati.
Quando ci si sacrifica per avviare un’attività, questa diventa quasi come un altro figlio e l’idea di lasciarlo in mano a un’estranea… appare assolutamente inconcepibile.
Ma ho imparato che questi timori (se lo si vuole davvero) si possono superare.
Ecco come ho fatto io.
Per prima cosa quando mi sono avvicinata all’esaurimento ho capito e accettato il fatto che DOVEVO fare qualcosa, a qualunque costo, perché stavo quasi perdendo gioia nel mio lavoro. E questa cosa non va bene per niente. A me piace il mio lavoro, se c’è qualcosa che sta “intossicando” la situazione occorre risolvere il problema subito. (In questo articolo puoi approfondire l’argomento: “Quando è il momento di iniziare a lavorare con un’assistente virtuale?”.)
Poi ho capito che era necessario impegnarmi nella ricerca.
Come mi sarei impegnata nella ricerca di una baby sitter per i miei figli, cercando il meglio, non fermandomi alla prima persona, e soprattutto cercando di sentire quel “click”, quel feeling che ti fa capire di aver trovato una persona di cui puoi fidarti. Se non ha esattamente tutte le super capacità tecniche, quelle si possono anche migliorare in seguito, ma ti assicuro che comunicare le tue passwords ad altri richiede una totale fiducia che va ben oltre le competenze tecniche.
Quando senti il “click”, ti assicuro che diventa più naturale. Si inizia da piccole cose per poi proseguire con progetti più grossi.
Un’altra cosa che ho dovuto accettare era il fatto che le persone possono sbagliare. Sì. Io non sono perfetta e non lo sono neanche gli altri. Sbagliare è umano. Una professionista riconosce i suoi errori e fa di tutto e di più per porre rimedio.
Riguardo al controllo, beh.. lì è tutto soggettivo, come in tutte le cose, si soppesano sul piatto della bilancia i pro e i contro e si guarda dove pende di più. Quello che ha più importanza per me potrebbe averne meno per un’altra persona. In qualità di assistente virtuale ma anche di imprenditrice che delega a sua volta, posso dirti che il controllo viene mantenuto. Quello che si delega è solo una parte del lavoro. E in qualsiasi momento posso verificare, modificare, e nel caso, revocare la delega.
Questo mi ha restituito del tempo per me. Quindi… sì, copertina, tisana e rivista o un bel libro, è una coccola che ogni tanto riesco a regalarmi anch’io.
E tu? Da quant’è che hai detto che non leggi più la tua rivista preferita?
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