Come cambiare il tuo approccio al lavoro

Ti senti prigioniera del tuo lavoro, ti sei presa troppi impegni, non hai un attimo di tregua? Qualcosa allora non funziona come dovrebbe, è arrivato il momento di cambiare approccio al lavoro – nel nostro caso – è necessario fermarsi e riflettere su cosa secondo te non funziona e come vorresti farlo funzionare.

Nel mio lavoro di assistente virtuale mi capita di incontrare virtualmente clienti che si trovano ad un bivio, alle volte ci arrivano coscientemente, delle altre invece si trovano costrette a scegliere, cambiare, modificare il loro modo di lavoro per sopravvivere. La soluzione c’è in entrambi i casi, puoi stare tranquilla.

I motivi per cambiare approccio al lavoro.

Quali sono i motivi per cambiare approccio al lavoro? Per esperienza, i più svariati:

  • Sviluppo ed ampliamento dell’attività, in questo caso l’entusiasmo può giocare brutti scherzi ma è anche il motore che ti fa progredire e dire “Sì ce la posso fare”
  • Insoddisfazione e mancanza di risultati attesi, questa è l’opzione più critica perché le reazioni possono essere le più diverse: non accettare la situazione e puntare i piedi mettendo il 200% per uscirne oppure avere il morale ai minimi storici e batterie completamente scariche che ti costringe a faticare per necessità e senza troppa convinzione.
  • Grande occasione o avvenimento inaspettato (come l’arrivo di un nuovo figlio, un cambiamento a livello familiare che impatta in modo sostanziale nei tuoi ritmi abituali), anche qui come nel primo caso c’è un misto di paura ed eccitazione, ma entrambi fanno da carburante per poterti portare oltre il cambiamento.

Sono tutti motivi più che validi per decidere di modificare il proprio atteggiamento verso il lavoro e la vita più in generale.

Il cambiamento è conseguenza di un evento che ti obbliga a riflettere e prepararti, per modificare quanto fino ad ora era abituale o abitudinario nel lavoro come nella vita.

È una vera e propria mutazione, che richiede fatica, ma mi piace pensare che il risultato sia sempre positivo, il cambiamento deve identificarsi in un miglioramento, obbligato o meno, in una crescita personale e lavorativa.

Nulla è statico intorno a noi, tutto cambia e si modifica e tutto migliora e avanza, così anche tu devi continuare a migliorare, alzare sempre di un pochino la cosiddetta asticella.

Da dove iniziare per modificare il tuo modo di lavorare.

La difficoltà del cambiamento è capire da dove cominciare per modificare il tuo modo di lavorare, di gestire il tuo tempo, di vivere.

Il punto di partenza è fare un po’ di ordine, chiamalo decluttering se stiamo parlando di qualcosa di materiale, come rivoluzionare l’arredamento di casa o chiamalo esame di coscienza se devi cambiare qualcosa che ti riguarda intimamente. Il tuo approccio al lavoro è uno di questi, ma potrebbe essere il tuo modo di rapportarti con le persone che hai vicino, qualcosa per il quale serve un tuo impegno sia mentale che fisico.

Parlo sempre di to-do list nei miei articoli e direi che questa potrebbe essere una grande occasione per applicarla. Fa una lista che ti permetta di mettere su carta tutto ciò che ti passa per la testa.
Una volta completata la tua lista, rileggi quanto hai scritto ed inizia a riflettere su quanto inserito in questo elenco. Comincia a dare un ordine di priorità a quanto hai scritto e parti con la tua trasformazione.

A chi chiedere aiuto per cambiare il tuo modo di lavorare.

Modificare il tuo modo di lavorare non è affatto facile, potresti renderti conto di aver bisogno di un aiuto per impostare il tuo nuovo approccio.

Pensa ad un trasloco, ti trovi a dover impacchettare tutte le tue cose, trovarne alcune che non ricordavi nemmeno di avere e buttarne altre perché ti rendi conto che non ti servono più.
Arrivata ad un certo punto chiedi aiuto al tuo compagno, a tua madre, a una tua amica, perché non riesci a fare tutto da sola e senti che ti stai perdendo nelle mille cose da predisporre e a cui pensare.

Cambiare il tuo approccio al lavoro è un po’ la medesima cosa, devi in qualche modo riuscire ad osservare il tuo metodo in modo più distaccato possibile e chiedere aiuto ad un’altra persona, che non sei tu, per darti una visione esterna di quanto è il tuo lavoro, potrebbe essere una delle cose che sicuramente puoi fare.

Come già scritto inizialmente, spesso mi capita di imbattermi in persone che hanno necessità di cambiare qualcosa, alcune non sanno cosa sia, altre invece sono pienamente coscienti del tipo di intervento che devono fare e appunto chiedono assistenza in questo delicato processo.

La riorganizzazione mentale e fisica è uno dei pilastri che sorregge il cambiamento ed io come assistente virtuale posso analizzare e consigliarti sul processo da intraprendere per permetterti di essere soddisfatta di questo mutamento e sfruttarlo per migliorare la qualità della tua vita.

Antonella
Antonella
Ciao, sono Antonella Cafaro e mi occupo di assistenza virtuale. Lavoro con professionisti/e, imprenditori e imprenditrici. Li affianco nella gestione di amministrazione e burocrazia, così possono recuperare tempo prezioso da dedicare alle parti più strategiche (ma spesso più trascurate) della loro attività. Aiuto chi desidera avviare la professione di assistente virtuale con consulenze e percorsi di mentoring.
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