Essere l’Assistente Virtuale di una piccola Srl

Assistente Virtuale per Srl

Durante l’ultimo anno ho riflettuto molto sul tema del “cliente ideale”.

Quando si è agli inizi del proprio percorso da liberi professionisti, il cliente ideale è una creatura misteriosa, quasi fantastica, che speri prima o poi di incrociare. Ma nei primi anni di gavetta è difficile rinunciare al cliente “qualsiasi” per inseguire quello ideale che, spesso, non sappiamo ancora quali caratteristiche debba avere. Quel cliente dei sogni si delineerà all’orizzonte solo nel momento in cui noi stessi capiremo quale tipo di professionista vogliamo essere e quali sono i nostri punti di forza. E perché ciò avvenga occorrono tempo, errori da cui imparare e tanta esperienza.

Ecco, io credo di essere finalmente arrivata a questo punto!

Ho avuto tante tipologie diverse di clienti in tutti questi anni di attività come Assistente Virtuale e da ognuno ho imparato qualcosa, in positivo e in negativo. Il mio modo di lavorare è cambiato grazie a loro: ho migliorato la mia organizzazione, le mie procedure, i servizi che offro e la modalità con cui mi approccio ai clienti stessi.

In questo processo di crescita professionale ho iniziato a prestare attenzione al tipo di cliente con cui riesco a lavorare meglio. Non mi riferisco qui né all’ambito di attività del cliente, né a un discorso caratteriale. Ho clienti attivi in settori diversi e ne apprezzo molto la varietà, che mi offre sempre spunti per imparare qualcosa di nuovo. Così come so perfettamente che la compatibilità caratteriale è un fattore importante per avere un rapporto di lavoro umano e sereno e, con l’esperienza, ho imparato a valutarla già a partire dai colloqui conoscitivi. Ciò a cui mi riferisco è il tipo di gestione in cui io riesco a dare il meglio.

Negli ultimi mesi ho notato che prendere in carico il back office amministrativo di un professionista è diventato più faticoso rispetto alla gestione dello stesso lavoro per una Srl. Per quanto le incombenze da gestire per una Società siano più numerose e complesse, soprattutto quelle fiscali, ho scoperto di lavorare in modo più efficace quando il contesto è quello di una realtà strutturata.

L’ideale per me sono le Società di piccole dimensioni, con pochi dipendenti e una serie di collaboratori esterni. A fare la differenza è la presenza di un titolare consapevole del suo ruolo, delle responsabilità che ha e delle scelte che deve compiere quotidianamente. È una persona che sa che deve delegare una parte del lavoro, ma ne ha comunque il controllo, mantiene salda la visione generale e supervisiona il contesto. Non fa micromanaging di ogni cosa, ma sa di cosa mi sto occupando e controlla i report che compilo periodicamente. Se io mi occupo delle fatture, ad esempio, il titolare controlla se tutto funziona come dovrebbe o ci sono dei cambiamenti da apportare. Se c’è bisogno di lui, è disponibile e risponde in maniera tempestiva. Indice riunioni periodiche con tutto il team, che diventano un’occasione per confrontarsi, parlare di eventuali criticità o essere messi al corrente rispetto ai progetti futuri da affrontare. Ogni membro conosce il disegno generale e sa quali sono gli obiettivi di crescita dell’azienda.

Questo tipo di struttura mi piace perché mi mette nella condizione in cui so perché sto facendo quello che sto facendo e mi porta a lavorare come se l’azienda fosse la mia: mi è stato spiegato il progetto, so quali sono gli obiettivi e questo mi responsabilizza.

Quando lavoro per il singolo professionista, invece, solitamente mi delega ciò di cui non vuole o non ha tempo di occuparsi in prima persona, ma non è assolutamente scontato che mi metta a parte dei suoi progetti o mi coinvolga nei processi che lo riguardano.

Al contrario, in azienda, l’imprenditore sa che se bisogna fare l’audit per il Gdpr con il privacy officer, ad esempio, ha senso coinvolgermi perché poi lo assisterò nella richiesta e nell’invio dei moduli necessari per la privacy. Non mi dice solo cosa fare, ma mi coinvolge fin dall’inizio in modo da capire meglio quali sono le istanze e le finalità di quella procedura.

Ha la situazione sotto controllo e sa di essere il responsabile finale nei confronti dell’amministrazione pubblica, del commercialista, dell’Agenzia delle Entrate, dei dipendenti, dei fornitori… Non delega le responsabilità, delega delle mansioni che lo aiutano a raggiungere i suoi obiettivi e a gestire al meglio le sue responsabilità.

Questo è il mio cliente ideale ed è tale perché mi sprona a essere una professionista migliore.

Stefania
Stefania
Ciao, sono Antonella Cafaro e mi occupo di assistenza virtuale. Aiuto professionisti e imprenditori a risparmiare tempo, crescere e raggiungere i loro obiettivi godendosi la loro attività mentre io mi occupo del resto e supporto le donne che vogliono diventare assistente virtuale con un percorso di orientamento e mentoring.
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